Più Europa, of course.

Più Europa, of course.

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TRADUZIONE DI DAVIDE SPAGNOLI

 

Commissione UE: Giù le mani dalla legislazione democratica!
In futuro, le leggi approvate democraticamente saranno abrogate da una semplice decisione della Commissione europea.  La Commissione Europea vuole concedersi questo diritto con la cosiddetta direttiva sulla notifica.  La Confederazione dei Sindacati Tedeschi critica questa direttiva e sostiene il rafforzamento dell’integrazione europea.
Le leggi adottate democraticamente possono essere abrogate con una semplice decisione della Commissione UE – la Commissione vuole concedersi questo diritto con la cosiddetta direttiva sulla notifica.  La proposta di direttiva è attualmente in fase di iter legislativo tra il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo.
La proposta fa parte del pacchetto sui servizi
La proposta fa parte del pacchetto servizi con il quale la Commissione europea intende esortare gli Stati membri a smantellare la regolamentazione del mercato dei servizi.  Ciò vale, ad esempio, per l’obbligo dei maestri artigiani – un regolamento importante per garantire la qualità nell’artigianato.
Le leggi decise non devono essere semplicemente annullate
La Commissione europea auspica inoltre un maggiore controllo sull’eventualità che i regolamenti emanati dagli Stati membri violino il diritto comunitario in materia di libero mercato.  Finora, le norme che violano il diritto comunitario possono essere esaminate nell’ambito di procedimenti di infrazione dinanzi alla Corte di giustizia europea.  In futuro, la Commissione europea vuole essere in grado di aggirare tali regolamenti con una semplice risoluzione.  Tale diritto di decisione significherebbe che la Commissione potrebbe semplicemente abrogare le leggi degli Stati membri adottate dai parlamenti.
Tutela della competenza legislativa dei parlamenti
La Confederazione dei Sindacati Tedeschi chiede di tutelare la competenza legislativa dei parlamenti e di rispettare la separazione dei poteri.  La Commissione europea non deve avere il diritto di decidere sulle leggi approvate dal Parlamento.  La procedura attuale è sufficiente a garantire il rispetto dei trattati UE.  In questo contesto, deve essere possibile anche in futuro fissare standard qualitativi elevati per i servizi attraverso procedure democratiche.
La Confederazione dei Sindacati Tedeschi sostiene che l’UE dovrebbe diventare più democratica e sociale.  Ciò rafforzerebbe l’integrazione europea.
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NEO – George Soros: chiamiamo un taxi ai terroristi!

NEO – George Soros: chiamiamo un taxi ai terroristi!

REDAZIONE NOICOMUNISTI

di Phil Butler,   …con  New Eastern Outlook,  Mosca

Pubblicato da  Jim W. Dean, Managing Editor . 14 agosto 2016

FONTE

Traduzione di Guido Fontana Ros

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[Nota del redattore: Phil Butler ha pronto per voi, qui sotto, un pezzo che io chiamo una secchiata di acqua gelata, su uno dei più sporchi e pericolosi “mestatori” del nostro tempo: un uomo che rifiuta di morire, unendosi così alle sue vittime, George Soros.

Giorgino si è fatto il nome portando a un nuovo livello l’arte della truffa manipolando gli alti e i bassi della mercato azionario… a scapito di nazioni e dei loro popoli. E ha sempre avuto una copertura brillante per tutto questo: “Io faccio parte della George Soros Foundation e sono qui per aiuttarvi”.

L’ultima truffa di Soros che ho avuto il tempo di seguire è la carota di un investimento da un miliardo di dollari che ha fatto penzolare davanti al governo golpista ucraino che non solo ha portato ha portato ma anche continua, alla guerra civile fratricida in modo che si impoverissero. Ero curioso di sapere il perché Georgino fosse in prima linea con  il suo contante, quando la situazione è totalmente instabile ed imprevedibile.

Alla fine i giochi venivano alla luce. Egli stava riavendo indietro i suoi miliardi di dollari, mentre stava facendo azione di lobbyng per un fondo di investimento da 50 miliardi di dollari che veniva istituito per parargli le spalle,  per far andare al rialzo i suoi acquisti azionari scelti con cura, in modo che potesse ottenere un buon profitto, ma voleva anche che i rischi fossero ridotti a zero.

Così ha fatto azione di lobbyng nell’EU per avere “garanzie” sul portafoglio del prestito di 50 miliardi di dollari, che potrebbe lasciare i cittadini dell’UE ad aprire il borsellino per ripianare il debito quando la merda avesse colpito il ventilatore quando la corruzione ucraina avesse ottenuto il taglio di 50 miliardi dal primo prestito. Georgino sa che con le garanzie del prestito, i prezzi avrebbero portato al rialzo le quotazioni, e quindi avrebbe incassato con calma, lasciando le sue beneamate masse non lavate con le mutande in mano.

I finanzieri dell’EU, vendettero la loro vagonata di angurie molto tempo fa e videro la truffa di Soros in due secondi. Gente, questo è il vostro uomo del popolo dei giorni moderni. Voi non potete proprio fare roba del genere. Lascerò che il fratello Phil vi riempia (senza giochi di parole)  con il resto della storia.  Jim W. Dean.]

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Phil Butler, mente acuta e penna affilata

Pubblicato per la prima volta il 7 agosto 2016

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La vecchia truffa dei rialzi e dei ribassi pilotati in Borsa

Il miliardario George Soros, tecnico dei fondi di investimento, ha le mani in pasta in ogni torta politica che c’è. Se c’è una crisi da qualche parte nel mondo, state pure sicuri che lui ci ha messo le mani.

Sono fatti non nuovi alla maggior parte dei nostri lettori, ma le sottigliezze delle perazioni di Soros, sicuramente lo sono. Questo è il primo di una serie di articoli che ci illuminano su un vero e proprio arci cattivone. Oggi ci concentreremo su  Soros e la presidenza americana.

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Come usare i soli della gente per fare ogni tipo di  porcheria

La surreale competizione elettorale presidenziale dell’America sta giungendo al suo crescendo finale. In una sinfonia di scetticismo, un popolo di una ex grande nazione sono sottoposti alla costante serenata di due note acide amaramente ronzanti nell’aria, “Hillary for President” che sembrano le persone urlare dentro la testa delle persone dotate di una qualche moralità, come se  fossero state fatte scoppiare con le sirene urlanti di un raid aereo.

Per quanto riguarda la scelta di Donald Trump per l’ufficio più alto degli Stati Uniti, i nervosi liberali,  i conservatori et similia, rabbrividiscono al pensiero del primo discorso agli stati dell’Unione da parte di  “The Donald”. Nessuno dei due principali candidati è quello che chiunque definerebbe un candidato  “presidenziale”. le elezioni del 2016 stanno andando esattamente come i manipolatori come George Soros avevano in programma. Ancora una volta la carica della presidenza è organizzata per risultare proprietà  è impostato per essere di proprietà totale dei più grandi ladri del mondo.

Donald Trump è il capro espiatorio ideale per favorire  Hillary Clinton. Turbolento, controverso e molto spaventoso, il costruttore miliardario è noto, come Ronald Reagan, per avere un debole di agire come il personaggio dei cartoni animati Yosemite Sam. Se Trump  portasse  le sue due sei colpi al suo prossimo discorso e si alzasse da terra scaricandole ai suoi piedi, quasi nessuno ne sarebbe sorpreso.

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Donald Trump agisce come Yosemite Sam

La ragione per cui è stato scelto per concorrere alle presidenziali è trasparente, nessun altro sulla Terra possiede le stesse qualità divergenti. Trump è allo stesso tempo una credibile figurina di celebrità del potere e allo stesso tempo è totalmente inaccettabile come scelta realistica. Restate sintonizzati, vi è del metodo in questa follia.

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Dovete amarla per la sua “onestà”

Le notizie che ci dicono che George Soros abbia versato più di 25 milioni di dollari ad Hillary e al  Partito democratico ora defunto, non sono una sorpresa. E’ stato Soros a dare una mano a cacciare in gola al popolo americano, Barack Obama. Il miliardario di New York ha una storia di lunga data con Hillary e il marito, che risale ai tempi dell’amministrazione di Bill.

In questa relazione noi vediamo un disegno piuttosto diabolico, se ci guardiamo da abbastanza vicino. nessun insegnante americano vi racconterà mai come un presidente americano abbia dato una mano a rovesciare una legittima e fiorente nazione come la Yugoslavia, ma Soros certamente vi era implicato.

Quando Soros creò la “Soros Yugoslavia”, non era per far progredire il popolo di quella nazione. Leggete il riassunto sulla Open Society Foundations di oggi, se credete che io sogni di cospirazioni.

Soros è così orgoglioso dei suoi sforzi per distruggere la Yugoslavia da commissionare un opuscolo dove sono enumerate le sue iniziative, intitolato “Building Open Society in the Western Balkans, 1991-2011”. Soros è nient’altro che un capitano dell’élite bancaria, un distruttore di stati/nazione e un costruttore di un mondo di popoli indebitati. La sua missione richiede il controllo della presidenza USA e mano libera nel creare nazioni in bancarotta alla ricerca di contanti per la ricostruzione.

La missione è duplice. Per prima cosa si crea un vuoto di credito innescando turbolenze e guerre civili, quindi si riempie il vuoto con selezionati investimenti di capitale, creando eserciti di collaboratori della Open Society. State pur certi che una larga percentuale, di accademici, media e attori governativi che vedete oggi all’opera, sono stati “reclutati” nel gioco da Soros e dagli altri. Tuttavia non andremo troppo lontano e fuori tema, rimaniamo nelle connessioni di Soros con la presidenza USA che andremo a illustrare.

Qualche anno fa, George Soros e il leader yugoslavo marionetta, Ante Marković firmarono un accordo per consolidare gli sforzi di Soros in Yugoslavia, Soros e gli occidentali si prestarono ad aiutare la distruzione del governo di Branko Mikulić, il debito di 21 miliardi di dollari verso i banchieri occidentali era insufficiente per gli standard di Soros. Al suo posto venne messo Ante Marković, l’ultimo leader della Repubblica federale Socialista della Yugoslavia.

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Non tutti hanno ricevuto la stessa parte di bottino

Quindi il paese cominciò a sciogliersi e Clinton svolse il suo ruolo: una guerra schiantò vite e strutture, così bisognò far un ricorso ancor maggiore al credito. Al posto di una Yugoslavia debitrice di 21 miliardi di dollari, poterono essere creati 7 stati più deboli che caddero sotto il governo di satrapi.

Questi sono  i fini indiscutibili cui miravano le strategie di Soros e di Bill Clinton. La Yugoslavia, uno stabile stato cuscinetto tra il capitalismo rampante e le nuove idee dell’est, fu distrutta. L’eredità del primo ministro Tito andò incontro a una fine orribile che, solo gli storici revisionisti cercano di abbellire.

E senza dubbio, George Soros è il capo dei revisionisti. Vedete come oppositori chiave del tipo di  Slobodan Milošević (“Sloba”) furono i predecessori di Gheddafi in Libia e di Saddam Hussein in Irak. Un tempo utili per gli americani e i brtannici, questi autocrati furono pugnalati alla schiena e traditi, una volta che non servivano più a nulla.

Milošević fu quasi assassinato, essendo stato lasciato morire, malato, nella prigione dell’Aia, senza alcuna prova vera e propria dei crimini di cui era accusato. Clinton guidò la NATO in infernali bombardamenti sulla Yugoslavia, inventando dei pretesti proprio come fece Bush in Irak.

L’uomo di Soros all’interno,  Ante Marković è ora morto, insieme ai più importanti giocatori della svolta dei Balcani. Tutti sanno che, dopo l’approvazione della Yugoslavia di Soros da parte di  Marković,  la nazione si disintegrò, lasciandosi alle spalle quello che lo scrittore e studioso europeo Bat Ye’or  chiamò “Eurabia” vale a dire uno stato musulmano nel cuore dell’Europa. La BBC di allora era un po’ più sintonizzata sui reali eventi e scrisse:

“Secondo fonti vicine al governo USA, il presidente  Clinton ha autorizzato una campagna aperta per rovesciare Slobodan Milosevic. Fonti citate nella rivista USA Time dicono che, all’inizio di questa primavera Mr. Clinton ha firmato un decreto presidenziale segreto che concede alla CIA “luce verde” per cercare di spodestare il presidente yugoslavo.”

Questo pezzo sulla New English Reviews di Ares Demertzis, descrive nei dettagli quello che l’autore  chiama la “Bill Clinton’s Bastard Army”. Il dogma della  Open Society Foundations oggi propone la “Soros history” degli accadimenti degli anni dal 1989 al 1991 almeno vagamente.Comunque la vera storia sottesa alle pressioni interne della Yougoslavia non viene esposta pubblicamente, ma viene tenuta nascosta. questa citazione da  Global Research, proviene dall’ex comandante supremo NATO , generale Wesley Clark, che ci dice proprio come i Balcani diventarono così frammentati dopo la morte di Tito.

“Dal 1970, egli (Soros) aveva distribuito 3 milioni di dollari l’anno ai dissidenti fra cui, Solidarnosc in Polonia, Carta 77 in Cecoslovacchia e Istituto Andrei Sakharov in Unione Sovietica. nel 1984 fondò il suo Open Society Institute e pompò milioni di dollari  nei movimenti di opposizioni e nei media indipendenti. 

Queste iniziative, in apparenza destinate alla costruzione di una “società civile”, erano designate a indebolire le strutture politiche esistenti e a pavimentare la strada dell’Europa orientale per lo sfruttamento da parte dei capitali globali. Soros ora proclama con caratteristica immodestia che egli fu il responsabile dell’ “americanizzazione” dell’Europa dell’est.”

Come potete intuir da tutto questo, i modelli di azione di Soros nel mondo non sono geniali, sono pratici. Modelli per il successo, modelli per il profitto, questo è tutto quello che la gente sa. I propositi possono essere scorti nella differenza manifesta dei flussi di danaro e dei motivi politici, ma tutto si riduce alla visione ristretta di un intelletto limitato. I Rothschilds e i Rockefellers e i loro tirapiedi alla Soros,  vincono stando ai margini, loro vincono le guerre e vincono ricostruendo le civiltà.

Non si tratta di scienza missilistica e neanche di teorie economiche innovative. Abbattere stati per sgraffignarne le risorse, la strategia dei Baroni ladri del vecchio o nuovo colonialismo, non importa come volete chiamarlo, è mediocre e pigra. Però, questa è la mia opinione sui cosiddetti “banksters”. Sono veramente spiacente per loro, per  quanto la loro eredità possa essere cementata nei più fini marmi, scolpita sui nostri picchi più elevati e nei cuori delle generazioni. Loro appartengono piuttosto al genere di pietosi predatori, troppo avidi per temere perfino la morte.

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Guardate il mondo di oggi. Le notizie che un gruppo di pressione a finanziamento pubblico, chiamato Media Diversity Institute (MDI), stia chiedendo ai media di promuovere solo un punto di vista positivo in Europa circa le minoranze,  al massimo può sembrare una notiziola di sinistra o poco più. Invece l’apprendere che il MDI è finanziato da una commissione europea, dalla Open Society Foundation di  George  e dalle Nazioni Unite, mostra quanto profondamente siano diventati intrecciati gli  interessi e i metodi di Soros.

Nel 2014 l’ Open Society Foundations finanziò un progetto del MDI di contrasto ai cosiddetti “atteggiamenti xenofobi”  ai fini di dipingere l’immigrazione in modo più positivo nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni europee. Mentre vengono promosse la russofobia e altre forme di discriminazione,  Soros e i suoi alleati puntano il dito in continuazione contro le loro vittime, chiamando per nome i cittadini europei preoccupati, castigando ogni sforzo in contrasto con “l’obiettivo”, che è certamente quello di  finalizzare la conquista globale da parte dell élite bancaria.

Il finanziamento di Soros delle campagne dei Clinton, della campagna di Obama e la sua avversione finta per i presidenti come Bush, è un gioco mortale. Soros è lo scagnozzo finale degli uomini che stanno nel retro. E credetemi , sono per lo più uomini. In questo momento gli Stati Uniti d’America sono in una fase di eccessivamente drastico cambiamento, anche se pochi possono vedere questo. A dire il vero, la maggior parte delle persone nella regione precedentemente nota come Jugoslavia non riesce a rendersi conto di ciò che è stato loro tolto.

Soros e i suoi burattinai contano da sempre sul punto di vista limitato degli esseri umani, concentrato su quello che possiedono.  Un operaio americano è felice solo  perché ha un lavoro. Non sa che senza questi capi mediocri, avrebbe potuto ormai essere in pensione. In Croazia o in  Montenegro, un operaio è incapace di vedere quale sarebbe stato il suo ruolo in una società jugoslava di grande successo. Il potenziale perso è la realtà più volatile. lo schema con cui Soros continuamente manipola e inganna tutti no, consiste nel renderci soddisfatti con meno, mentre promette molto di più.

Soros distrugge,  facendo professione di fare del bene,  in realtà fa il male  e i popoli deveono pagare per essere miserabili. Poi affitta a loro la speranza, vende loro l’illusione di una società nuova, di un mondo migliore in modo che i Rothschilds ci diano un taglio.

Essi portano il governo a tassarci di più per finanziare i loro piani di indebitamento  e accollano tutti i problemi ai loro avversari.

Per loro è un grazioso giochetto, senza fantasia, ma efficace.

Forse è per questo che la crisi di oggi sembra così disperata, perché un Trump debba essere in competizione o contro un secondo Clinton e il motivo per cui l’Europa debba chiamare un taxi ai terroristi per essere uccisa subito dopo.

Chi fa i migliori servizi agli imperialisti anglosionisti?

Chi fa i migliori servizi agli imperialisti anglosionisti?

REDAZIONE NOICOMUNISTI

di Guido Fontana Ros

Nonostante le sempre più disastrose condizioni economiche europee causate dalle politiche liberiste imposte dalla cupola finanziaria mondiale di cui l’imperialismo anglosionista è il braccio armato, nella stragrande maggioranza degli uomini politici europei, soprattutto in quelli appartenenti alla sedicente sinistra, pare essere in corso una gara a chi fa i “servizi” migliori a Washington e Tel Aviv.

La Bulgaria ha rinunciato a incassare oltre un milione di euro al giorno uscendo dal progetto South Stream. Della Polonia è meglio tacere infatti la sua situazione non solo è stata icasticamente descritta dal suo ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski ma viene anche lumeggiata dai lampi di genio alcolico di Lech Walesa. Gli stati baltici sono nelle mani di cagnolini paranazisti che scodinzolano felici agli ordini degli USA (qui un esempio dell’ideologia nazista in Lituania) e la situazione in Ucraina è sotto gli occhi di tutti… La Romania è nelle mani di saccheggiatori che hanno ceduto completamente il paese alle multinazionali. In questo desolante panorama dell’Europa spiccano per le loro posizioni contrastanti i dettami degli USA e degli eurocretini unicamente l’Islanda e l’Ungheria del parafascista Orban.

Le uniche voci istituzionali contro la politica anglosionista di scontro frontale con la Russia che ha riportato il nostro continente al “periodo d’oro” della Guerra Fredda, sono state quelle di esponenti della destra.
de_gaulle-owiRecentemente 2 ex presidenti francesi (evidentemente aleggia ancora il fantasma di De Gaulle) hanno espresso il loro dissenso circa la posizione degli eurocretini sulla riunione della Crimea alla madrepatria russa. Si tratta di Nicolas Sarkozy e Valery Giscard D’Estaing.
Il marito diversamente alto della Carlà, nel corso di una conferenza dell’UMP tenutasi l’8 aprile a Parigi, ha affermato che tra la Russia e l’Europa vi è una cultura comune, che gli interessi degli USA non sono quelli dell’Europa, che la Crimea ha scelto legittimamente la madrepatria…
L’amico del cannibale Bokassa, invece, è entrato in un’analisi molto più approfondita delleradici storiche russe della Crimea che risalgono al 1600 quando fu strappata giustamente al Khanato dei tartari e all’influenza ottomana.
Fa molta specie sentire queste dichiarazioni da 2 esponenti della destra europea mentre a sinistra (?), il presidente Francois Hollande salutato con entusiasmo il giorno della sua elezione dai nostrani sinistrati, ogni tanto timidamente recalcitrante, alla fine si inchina ai voleri degli anglosionisti sacrificando gli interessi nazionali (la Francia è stata rimessa in riga dall’affaire Charlie Hebdo). E’ emblematico il caso delle 2 portaeleicotteri della classe Mistral dove la Francia rischia di pagare salatissime penali alla Russia in caso di inadempimento contrattuale e di mettere in ginocchio i cantieri navali bretoni di Saint Nazaire dove le 2 navi sono in allestimento.
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Si dice che la vendetta sia un piatto da servire freddo, infatti Putin pare aver abbozzato di fronte ai tentennamenti francesi dichiarando che per ora non chiederà il pagamento delle penali ma…spostiamoci in India. Il governo Modi, infatti ha appena annullato il contratto firmato dal precedente governo per l’acquisto di 126 caccia di ultima generazione Rafale per un valore di 20 MILIARDI di euro adducendo come motivazione per il recesso, la mancanza del danaro per il pagamento. La cosa simpatica è che poco tempo dopo ha firmato un accordo con la Russia per l’acquisto di 127 caccia Sukhoi di V generazione per un valore di 25 MILIARDI di euro (qui l’articolo). Due conti: il “servizio” agli USA costerà alla Francia 20 miliardi di euro di mancato guadagno, più 8 miliardi per le 2 Mistral, più le penali. A tutto questo aggiungete la crisi dei cantieri navali di Saint Nazaire e il mancato effetto moltiplicatore sull’economia francese delle commesse perdute. Davvero un bel “servizietto” che sorpassa quello dei bulgari.

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Dulcis in fundo o più correttamente venenum in cauda, veniamo al Bel Paese destinato ormai a produrre solo più camerieri, cantanti, stilisti, meretrici e lenoni. Cosa possiamo dire? Se Atene piange, Sparta non ride: se gli altri paesi europei sono in ginocchio di fronte allo Zio Sam noi siamo messi ad angolo retto. Dobbiamo parlare dettagliatamente del nostro settantennio di servaggio nei confronti degli USA? Indichiamo alcuni recenti elementi eclatanti della nostra sottomissione: adesione al TTIP, truffa F-35, vicendaMUOS in Sicilia, basi nucleari in Italia con armi in pessimo stato di conservazione.
Pensate che l’ilare idiota fischiettante di Rignano attualmente a capo del governo con la sua corte dei miracoli che rende quella berlusconiana un piacevole ricordo, voglia smarcarsi da Washington sulle sanzioni contro la Russia?

Pubblicato su noicomunisti.blogspot.it il 19 aprile 2015.
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